Sistemi Informativi Ospedalieri
Nel febbraio 2016 CBIM ha trasferito il ramo d’azienda Sistemi Informativi Ospedalieri alla nuova società GBIM s.r.l., costituita in partnership con il Gruppo GPI S.p.A. di Trento, azienda di riferimento nel campo dell’informatica socio-sanitaria e dei servizi tecnologici innovativi per la salute a livello nazionale e con crescente presenza internazionale.
Dalla collaborazione tra una grande impresa caratterizzata da un continuo percorso di crescita e di innovazione ed un consorzio di ricerca con ultraventennale esperienza nel settore trarrà spunto, sulla base delle consolidate referenze, lo sviluppo di nuove soluzioni innovative.
“Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad un processo di frammentazione della conoscenza medica, senza che ne derivasse una riflessione sulla necessità di modificare gli approcci metodologici all’ammalato.
La cultura professionale si è in effetti sempre più focalizzata in senso specialistico, generandosi un modello di successo professionale in cui la conoscenza parcellizzata consentiva la creazione di spazi organizzativi autonomi.
Accanto alla frammentazione della cultura medica, è cresciuta enormemente la quantità di tecnologia disponibile per il compimento di procedure diagnostiche e terapeutiche.
L’ospedale ha mostrato una forte tendenza ad articolare la propria organizzazione attorno alla competenza professionale e attorno alla tecnologia, in un processo che ha reso via via più difficile l’approccio integrato e unitario all’ammalato.
Non è un caso che i sistemi informativi che si sono generati all’interno di questo tipo di cultura si siano focalizzati sul controllo dei costi e su indicatori di performance economica, non sulla qualità o sugli outcome della produzione in quanto non rilevabili e non valutabili.
Da qui occorre dunque ripartire per comprendere in quale modo si debba ricostruire la relazione tra informazione, conoscenza e sistema dei valori: analizzare, conoscere, standardizzare, integrare l’atto medico che sta al centro dell’organizzazione sanitaria”.
Tali considerazioni di Piero Micossi, medico e ricercatore impegnato negli anni ‘90 ad una sempre attenta analisi degli impatti organizzativi della pratica clinica, pongono in rilievo due principali aspetti che hanno contemporaneamente determinato la condivisione di un’architettura dei nuovi sistemi informativi ospedalieri. Il primo è relativo al superamento di un approccio teso a focalizzare gli investimenti informatici alla gestione contabile amministrativa dell’ospedale (gestione bilancio, personale, rendicontazione attività, …), favorendo, nel contempo, un approccio unitario integrato al paziente. Tale secondo aspetto, è rappresentato dall’introduzione di nuove architetture, che consentano di mettere a fattor comune informazioni raccolte nei vari processi di cura ospedalieri, territoriali e domiciliari, ricollegandole in modo univoco alla Storia Paziente.